29 / 04 / 25

Letteratura giapponese

Storia della letteratura giapponese Partendo dagli albori, tra il III e il V secolo d.C. sono state introdotte le prime forme di scrittura di origine cinese. Qualche secolo più tardi, durante il periodo Nara (VIII sec.), sono stati stesi i testi più antichi del Giappone: il Kojiki (“Vecchie cose scritte”) e il Nihongi (“Cronache del […]

Storia della letteratura giapponese

Partendo dagli albori, tra il III e il V secolo d.C. sono state introdotte le prime forme di scrittura di origine cinese.
Qualche secolo più tardi, durante il periodo Nara (VIII sec.), sono stati stesi i testi più antichi del Giappone: il Kojiki (“Vecchie cose scritte”) e il Nihongi (“Cronache del Giappone”). Insieme a questi non poteva mancare la produzione poetica, di cui ricordiamo il Manyoushuu (“Raccolta di diecimila foglie”).

Periodo Heian (795-1185)

Successivamente si diffuse l’uso dei kana (alfabeto sillabico giapponese) che venne impiegato nelle nuove opere letterarie nate in quel periodo. Questo tipo di scrittura era conosciuto anche come onnade (“mano femminile”) non solo per la fluidità e l’eleganza dei caratteri, ma anche perché erano testi scritti da donne. Le donne di corte, infatti, non avevano la possibilità di studiare il cinese e quindi utilizzavano la scrittura in kana per mettere nero su bianco le loro esperienze di vita.
L’autrice più importante di questo periodo è Murasaki Shikibu che con il suo Genji Monogatari ispirò una lunga serie di scrittori.
I temi di queste opere si rifacevano per lo più all’amore e alla natura e a come questi venivano percepiti, elogiandoli e dando vita a nuovi tipi di generi letterari, per esempio i diari, le guide di viaggio e i racconti in prosa, in quel che possiamo definire un continuo tripudio alla bellezza del mondo.

Periodo Kamakura Morumachi (1185-1603)

Iniziò anche un periodo di conflitto che si riversò sulla produzione letteraria, in particolare sulla creazione di racconti di guerra, ma non per questo venne a mancare la vena estetica che funge quasi da guida nella storia della letteratura giapponese.
Si diffusero nuovi generi lirici, racconti fiabeschi e la narrativa di viaggio divenne sempre più popolare e apprezzata.

Il periodo Edo (1603-1868)

È caratterizzato, invece, da un generale sviluppo della produzione letteraria, dovuto alla prosperità portata dall’ascesa al potere dello shogunato Tokugawa.
Il clima di rinnovato benessere e prosperità economica si riflessero sulle composizioni, che assunsero spesso e volentieri un tono più leggero, giocoso e talvolta volgare, per esempio i gesaku (“opere scritte per divertimento”).

Periodo Meiji (dal 1868)

Il Giappone, così come gran parte dell’Estremo oriente nel XIX secolo, conobbe una sempre maggiore apertura verso l’Occidente.
Come genere letterario si elogiò il romanzo, specie di tipo naturalista e realista, volto all’esaltazione dei sentimenti nazionalisti. Tuttavia, non per questo si perse la tradizione lirica, che subì una forte influenza romantica proveniente dall’Europa.

Periodo Taishou (1912-1926)

È segnato da una sempre maggiore influenza dell’Occidente. Gli scritti riassumono una certa estetica, quasi volendo contrapporsi alle opere del periodo precedente segnato dal primo conflitto mondiale. Tuttavia, con l’avviarsi della globalizzazione, le tendenze intellettuali giapponesi ricalcano sempre più quelle occidentali, fra cui l’esaltazione dell’Io, il pensiero proletario e la letteratura di massa.

Letture leggere

Libri perfetti per un intrattenimento senza sforzo.

Shigeru Mizuki 

Shigeru Mizuki (1922-2015) è stato uno dei più grandi autori di manga giapponesi, noto soprattutto per le sue opere sui yōkai, gli spiriti del folklore giapponese. Cresciuto in un ambiente rurale, ha sviluppato fin da bambino una passione per le storie di fantasmi e miti tradizionali, che ha poi trasformato in opere iconiche.

 

 

Spiriti giapponesi

Introduzione
Spiriti giapponesi è una raccolta di racconti e illustrazioni dedicati ai yōkai, creature soprannaturali che popolano le leggende del Giappone. Il libro è un viaggio nel folklore nipponico, tra paura, umorismo e meraviglia.

Spiegazione
Attraverso un linguaggio accessibile e un tratto grafico inconfondibile, Mizuki ci introduce a una serie di spiriti che riflettono paure e credenze popolari. Dai demoni della notte ai fantasmi dei boschi, ogni storia è un piccolo affresco della cultura giapponese.

Accenni
Il legame tra mito e società moderna: Mizuki mostra come il folklore sia ancora parte della vita quotidiana giapponese.
Il suo stile artistico: dettagliato, spesso grottesco ma sempre affascinante.
Il tono tra ironia e mistero: le storie di spiriti non sono solo spaventose, ma spesso ironiche e paradossali.
Gli yokai sono un tipo di creatura soprannaturale della mitologia giapponese, le caratteristiche dello yōkai spaziano in modo diverso da entità malevole e maliziose che si ritiene causino sfortuna e danno, a coloro che sono considerati portatori di fortuna a quelli che li incontrano.

Letture da divano

Libri ideali per rilassarsi comodamente.

Toshikazu Kawaguchi

Toshikazu Kawaguchi è nato a Osaka, in Giappone, nel 1971. Dopo aver lavorato per anni come sceneggiatore e regista, ha avviato la sua carriera di romanziere. Il suo primo romanzo, Finché il caffè è caldo, ha vinto il Suginami Drama Festival.

 

 

Finché il caffè è caldo

Introduzione
La cui storia gira intorno alla vita dei proprietari di una caffetteria assai conosciuta, la cui fama ci viene spiegata già solo dal titolo e dalla sinossi del retrocopertina: in questa caffetteria si può viaggiare indietro nel tempo, finché il caffè è caldo.
In una particolare caffetteria giapponese che ha resistito al tempo per oltre un secolo, gli avventori vivono esperienze incredibili seguendo cinque regole imprescindibili. Tra pentimenti e rimorsi, tutti arrivano alla stessa conclusione: il passato non può essere cambiato, ma il presente è ciò che conta davvero.

Spiegazione
Il romanzo porta il lettore a riflettere su temi come il tempo, le scelte di vita, i rimpianti e le relazioni umane.
Il libro ha anche una morale, che è riassunta nel motto della signora Kazu: “Se la gente vuole trovare sempre la forza di superare tutte le difficoltà che si presentano, serve solo il cuore.”

Accenni
In pochi associano il caffè a questo Paese ma in realtà il Giappone è tra le principali nazioni al mondo per import e consumo di caffè. All’inizio del 1900 le case del tè in stile giapponese, iniziarono ad offrire anche caffè e dolci, ed aumentarono notevolmente di numero, modernizzandosi.

Kashiwai Hisashi

Kashiwai Hisashi è nato nel 1952 ed è cresciuto a Kyoto. Ha lavorato come giornalista e consulente televisivo. È autore della serie sul Ristorante Kamogawa, composta da sette libri e da cui è stata tratta una serie tv. Per Einaudi ha pubblicato Le ricette perdute del ristorante Kamogawa (2023 e 2024) e Le piccole storie della locanda Kamogawa (2024 e 2025).

 

Le ricette perdute del ristorante Kamogawa

Introduzione
Un libro caldo, evocativo, a tratti nostalgico, che mescola tutto il fascino fiabesco e rincuorante del Giappone al piacere e alla sensualità del cibo.
A Kyoto, alle spalle del tempio Higashi Hongan, al riparo dalle folate del monte Hiei, c’è un’osteria gestita da Kamogawa Nagare e dalla figlia Koishi. È qui che clienti abituali e avventori di passaggio approdano per chiedere ai proprietari, che hanno fama di investigatori di enigmi culinari, di rintracciare le loro ricette del cuore: cibi unici, stravaganti, legati a un periodo speciale della loro vita.

Spiegazione 
Da un uomo vedovo che vuole riassaggiare gli udon che gli cucinava la moglie scomparsa, allo stufato di manzo che una vecchina ricorda di aver mangiato all’unico appuntamento, finito male, con il suo primo amore. Un omaggio nipponico all’importanza dei ricordi, delle tradizioni e, naturalmente, alla cucina.

Hitonari Tsuji

Hitonari Tsuji, nato nel 1959, è un artista poliedrico: scrittore, musicista e regista. La sua scrittura si distingue per il tono poetico e la delicatezza con cui affronta i temi dell’amore, della memoria e dei sentimenti umani. I suoi romanzi hanno una profondità emotiva che si manifesta attraverso immagini semplici e gesti quotidiani.

Uova

Introduzione
Pubblicato nel 2015, Uova è un romanzo delicato che parla della fragilità delle relazioni umane e della ricerca di significato nelle piccole cose. Il titolo stesso è una metafora della vita: qualcosa di apparentemente semplice ma pieno di possibilità, fragile ma essenziale.

Spiegazione
Il protagonista riflette sulla sua esistenza attraverso il simbolo delle uova, osservando il mondo con uno sguardo malinconico ma aperto alla bellezza nascosta nei dettagli. Ogni capitolo sembra un momento di introspezione, in cui i gesti più semplici – come cucinare un uovo o osservarne la forma – diventano veicoli di profonde riflessioni sulla vita.

Accenni
La metafora dell’uovo: rappresenta la fragilità ma anche la trasformazione e la rinascita (fragile ma pieno di possibilità).
La narrazione intimista: il lettore è invitato a entrare nei pensieri del protagonista e a riconoscersi nelle sue emozioni.
Il contrasto tra semplicità e profondità: un linguaggio diretto che nasconde significati più complessi.

Letture profonde

Libri che richiedono riflessione e attenzione.

Haruki Murakami

Haruki Murakami, nato nel 1949 a Kyoto, è tra gli autori giapponesi più letti e tradotti al mondo. La sua scrittura è un mix di realismo e surrealismo, spesso influenzata dalla cultura pop occidentale, dal jazz e dalla letteratura americana. I suoi romanzi esplorano temi come la solitudine, la memoria e il confine tra sogno e realtà, creando mondi in cui l’ordinario si mescola con l’inspiegabile.

 

Kafka sulla spiaggia e Prima persona singolare

Kafka sulla spiaggia (2002) è un romanzo onirico e simbolico che segue due protagonisti: Kafka Tamura, un quindicenne in fuga, e Satoru Nakata, un anziano con poteri misteriosi. Il loro destino si intreccia in un viaggio tra mito, filosofia e introspezione.
Prima persona singolare (2020) è una raccolta di racconti che esplora il confine tra autobiografia e invenzione, indagando l’identità, il ricordo e l’amore.

Spiegazione
Kafka sulla spiaggia è una storia che sfida la logica tradizionale, giocando con il tempo e la percezione. Il protagonista affronta un viaggio interiore e fisico, mentre eventi inspiegabili – come piogge di pesci e incontri con spiriti – lo guidano verso la sua verità.
Prima persona singolare, invece, è una serie di frammenti di vita raccontati con lo stile intimo e malinconico di Murakami. Ogni racconto sembra autobiografico ma si tinge di surreale, lasciando il lettore in bilico tra realtà e finzione.

Accenni
Il tema del destino in Kafka sulla spiaggia: il protagonista sembra guidato da forze invisibili.
La presenza di simboli enigmatici: la pietra magica, il corvo parlante, le memorie perdute.
Il confine sfumato tra il narratore e l’autore in Prima persona singolare: dove finisce Murakami e inizia la finzione?

Norwegian wood

Introduzione
Norwegian Wood di Haruki Murakami è un romanzo che intreccia temi di amore, perdita e nostalgia sullo sfondo del Giappone degli anni ’60. La trama segue Toru Watanabe, un giovane universitario, e le sue relazioni complesse con due donne, Naoko e Midori, mentre esplora il dolore e la crescita personale. Il significato del romanzo risiede nel viaggio interiore di Toru, che riflette sulle sfide della maturità e la ricerca di un equilibrio tra passato e presente.

Spiegazione
Norwegian Wood racconta una vicenda profondamente intima e introspettiva, a metà tra un romanzo d’amore e un romanzo di formazione. Temi come l’amore adolescenziale, le insicurezze dei giovani, l’emarginazione e la sessualità si intrecciano e spesso si contrappongono con forza.

Banana Yoshimoto

Banana Yoshimoto (1964) è un’autrice giapponese. Suo padre Ryumey Yoshimoto è un celebre poeta, scrittore e critico di formazione marxista, autore, tra l’altro, di un saggio sulla figlia.
Scrive sin da piccola, e nei primi anni delle elementari è decisa a diventare scrittrice. In alcune interviste ha dichiarato che a spingerla in questa direzione potrebbe essere stato, più che l’esempio del padre, quello della sorella Sawako, di sette anni più grande, che eccelleva nel disegno. Sarebbe stata la creatività di Sawako a stimolarla a cercare una propria strada.

Kitchen

Introduzione
“Non c’è posto al mondo che io ami più della cucina…”. Così comincia il romanzo di Banana Yoshimoto, “Kitchen”. Le cucine, nuovissime e luccicanti o vecchie e vissute, riempiono i sogni della protagonista Mikage, rimasta sola al mondo dopo la morte della nonna, e rappresentano il calore di una famiglia sempre desiderata. Ma la famiglia si può non solo scegliere, ma anche inventare. Così il padre del giovane amico Yuichi può diventare o rivelarsi madre e Mikage può eleggerli come propria famiglia, in un crescendo tragicomico di ambiguità. Con questo romanzo, e il breve racconto che lo chiude, Banana Yoshimoto si è imposta all’attenzione del pubblico italiano mostrando un’immagine insolita del Giappone , con un linguaggio fresco e originale, quasi una rielaborazione letteraria dello stile dei fumetti manga.

Accenni
Yoshimoto tocca diversi temi: la solitudine, il cibo come risorsa e arte, la transessualità e la morte, quello che è a lei più caro. L’autrice condisce la storia con quello stile lucido e triste e quella sensibilità che rendono ogni suo libro unico.

 

Instagram: @caffeletterarioo

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