23 / 06 / 25

Alessia Sacchitella. Intervista

Noi di Radio Urca siamo sempre lieti di dare spazio ad artisti emergenti, chi di voi ci segue avrà avuto modo di partecipare a qualche nostro evento di URCultura. Con Caffè letterario, invece, mi occupo di creare uno spazio in cui autori e autrici emergenti hanno modo di farsi conoscere e far conoscere le proprie […]

Noi di Radio Urca siamo sempre lieti di dare spazio ad artisti emergenti, chi di voi ci segue avrà avuto modo di partecipare a qualche nostro evento di URCultura. Con Caffè letterario, invece, mi occupo di creare uno spazio in cui autori e autrici emergenti hanno modo di farsi conoscere e far conoscere le proprie opere, perché sì, anche la scrittura è a tutti gli effetti un’arte.

Oggi conosciamo Alessia Sacchitella, una ragazza di Orta Nova, provincia di Foggia, nata nel mese di maggio, magari il suo segno zodiacale del toro influisce sulla sua personalità creativa e intraprendente? Chi ne sa di oroscopo più di me saprà dirci qualcosa di più su questo segno.

Parlaci un po’ di te

Alessia si definisce una ragazza con la valigia a portata di mano: “destinazione ancora sconosciuta” e con questa frase inizia a parlarci di sé. “La mia vita si tinge di arte e scrittura, intrecciate tra creatività e voglia di mettersi in gioco, sempre. Per ironia della sorte, laureata in beni culturali, e da lì è iniziato il mio viaggio, esplorando realtà diverse, che hanno arricchito il mio bagaglio; tra pubblica amministrazione e agenzia di comunicazione. Mi sono persa, per ritrovare la mia strada. È la scrittura, la mia bussola. Penso di giorno, scrivo, a volte, di notte. Dipende dai punti di vista. Ma una cosa è certa: la voglia di continuare a lavorare con le idee, plasmando la fantasia, senza spegnere mai quella fanciullina dentro di me. Per questo, ora sto cercando lavoro come copywriter e visual designer”.

Abbiamo avuto un primo approccio con lei iniziando a conoscerla attraverso la sua passione per la scrittura come forma d’arte, e una prima domanda mi è sorta spontanea: “I giorni che vorrei” è la sua prima esperienza di scrittura?

I giorni che vorrei è il mio romanzo d’esordio che ha un sistema di pubblicazione innovativo, ma lo spiegherò meglio alla fine. Mi sono sempre divertita, scrivendo, sin da bambina, per me era un piacere inventare storie durante l’ora di italiano a scuola e poi ho anche scritto tanto ancora, qualcosa pubblicato su una rivista “Lettera Zero”, il titolo del racconto è Città Involucro, dove parlo dell’importanza di osservare la bellezza intorno a noi, nascosta in ogni angolo delle nostre città.

Quindi questa di cui stiamo parlando è la prima esperienza che Alessia ha affrontato con la pubblicazione di un romanzo di narrativa, frutto di precedenti esperienze con altri piccoli suoi scritti che hanno contribuito a far crescere sempre di più questa passione.

Com’è nata l’idea di iniziare a scrivere questo romanzo?

Tutto è cominciato durante la pandemia covid del 2020. La mia testa era piena di idee ma soprattutto voglia di evadere; sensazioni strane, non chiare. Iniziai così a gettare tutta quella negatività su un foglio bianco e nacque a piccoli pezzi una storia, da quell’impazienza e l’attesa continua di uscire di nuovo fuori. Un atto di liberazione, una necessità, guidate da speranza e rinascita. Questo romanzo è un’evoluzione dei contenuti che pubblico sulla mia pagina instagram @una_finestra_sui_sogni, creata un po’ per gioco e poi ho iniziato a capire che quella sarebbe stata la mia strada da seguire. Mi sono lasciata andare, stavo bene, mi sentivo in pace. La scrittura, credo, è davvero una terapia. È potente, c’è qualcosa di magico nel processo creativo, da come nasce un’idea e poi come prende forma. Anzi vita.

Quando si inizia a scrivere qualcosa il primo stimolo deve partire da se stessi, ma nulla toglie a qualsiasi altro elemento della propria quotidianità di mantenere viva l’ispirazione, ed ero curiosa di sapere cosa avesse accompagnato Alessia durante la scrittura del suo romanzo.

Sicuramente la musica. Ne ascolto tanta, molti generi ma in particolare Marco Mengoni e Cesare Cremonini. La loro musica, per me è fonte di ispirazione, per questo li seguo da sempre con grande ammirazione, affetto e stima. Sono preziosissimi e poi penso che siano un grande orgoglio per la bella musica italiana anche per i messaggi profondi che trasmettono, entrambi. E il mare mi aiuta moltissimo; non so perché ma mi ricarica le idee.

Magari sono proprio queste sensazioni ad aver influenzato “I giorni che vorrei”, ma questo sta a voi interpretarlo leggendo il suo libro. Potete già preordinarlo sostenendo il suo progetto editoriale con Bookabook, a fine articolo vi svelerò come fare, intanto continuate a godervi l’intervista per iniziare ad immergervi in questa lettura.

Il cuore di questa storia è l’attesa. Ma che cosa racchiude? Aurora, la protagonista, intrepida di vita, all’alba del suo sedicesimo compleanno, scoprirà qualcosa che le cambierà per sempre la vita. È una storia di coraggio, di strade che si intrecciano, di silenzi che parlano. Di vita che scalpita e poi emoziona, sorprende, solo se scegliamo i colori giusti per dipingerla.

Perché leggere I giorni che vorrei

Così è come Alessia ci presenta il suo romanzo, traspare proprio la voglia di raggiungere più persone possibili ascoltando le sue parole. Come dice lei stessa “sembra che il tempo non basti mai per scegliere quali libri leggere” ed è proprio vero che siamo circondati da titoli che ci vengono proposti continuamente. Vi lascio alle parole di Alessia per convincervi a far entrare “I giorni che vorrei” tra le prossime letture, con due motivi. 

Per prima cosa “Aurora e Adele, sua sorella, vivranno tante avventure insieme, il loro rapporto simboleggia l’importanza di avere un punto di riferimento nella propria vita e sceglierlo con cura, per superare i momenti bui e anche vivere a pieno quelli straordinari. Non è solo la mia storia, ma ognuno e ognuna di voi può rispecchiarsi.” 

Come secondo motivo, e questo è veramente interessante e originale, “la casa editrice che ho scelto, Bookabook, ha questo sistema di pubblicazione; attorno al libro, viene lanciata una campagna di crowdfunding, volta a raggiungere le 200 copie prevendute, affinché il libro venga ufficialmente pubblicato e distribuito in libreria, però arriverà prima alle persone che hanno scelto di sostenere la campagna, all’indirizzo inserito durante l’ordine per il volume, per l’e-book, invece, via e-mail.

Un modo nuovo di vedere l’editoria perché non sono solo lettori e lettrici ma sostenitori e sostenitrici di un progetto editoriale.

Una comunità che si crea prima dell’uscita del libro e questa credo sia una cosa bellissima, perché le storie vengono scritte, per essere soprattutto condivise. Condividere l’essenzialità dell’essere umano. Le cose vere della vita che ci arricchiscono nel profondo e ci aiutano ad evolvere. E quindi eccomi qui, a bordo di questo viaggio. Per chi volesse sostenermi, vi lascio il il link (in fondo all’articolo), c’è tempo fino ai primi di agosto. Ho questa filosofia di vita; chi sceglie di aiutare gli altri, aiuta anche sé stesso e mi auguro che nessuno perda mai la speranza, perché ogni giorno si può inventare, per questo non smettete mai di sognare. C’è tanta speranza in questa storia e pazienza, appunto nell’attesa, che guarda caso si sposa benissimo con questo sistema di pubblicazione.

Grazie a chi sceglierà di far parte della realizzazione del mio sogno. Chissà dove mi porterà, spero di incontrarci presto per inventare altre storie tutti e tutte insieme. Ad Maiora, Semper!

Link per accedere al preordine di “I giorni che vorrei”: clicca qui

@caffeletterarioo

@alessia_sacchitella

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